Il giro del Pelmo… è difficile o non è difficile? Ce la faccio o non ce la faccio?
Il giro del Pelmo è una gita abbastanza faticosa e da non sottovalutare, richiede senza dubbio previsioni buone, diverse ore di luce e un buon allenamento.
E’ soggettivo in che senso è preferibile percorrerla, se in senso antiorario, lungo la panoramica e poi al rifugio Venezia, oppure orario, lasciandosi i faticosi ghiaioni all’inizio del giro.
Il punto più critico, che può impressionare, per la sua verticalità e per le meravigliose viste sull’Antelao e sulle valli del Cadore, si trova dopo la celeberrima forcella Val d’Arcia, tappa ambita dai corridori della Transpelmo, perché superata quella sanno che è il peggio è già passato.
Che sia in salita o in discesa lo spettacolo della forcella è emozionante, un portale per una nuova dimensione, un tuffo nella nebbia, se il tempo non è splendido, oppure nel blu, se splende il sole.
Da lontano chi si trova sulla forcella, sembra una piccola formichina che spicca sul bianco delle nuvole in movimento.
I paesaggi che prevalgono, sono ghiaioni, ricchi di fioriture di flora di montagna, pascoli verdi e roccia, soprattutto roccia, di colori variegati e inimmaginabili e di forme diverse.
La lunghezza del percorso è indicativamente di 6 ore, se si cammina di buona lena e in modo continuativo. Si consiglia di calcolarne un po’ di più in base al passo, e soprattutto, per prenderla con calma e potersi soffermare sui diversi paesaggi che il Pelmo offre.
La partenza per il giro classico è dal Passo Staulanza. Da lì si prosegue o immersi in un baranceto con magnifici scorci sul Civetta, o su ghiaioni, dove una sottile striscia di sentiero conduce poi all’ampio circo glaciale. Nel primo caso, si arriva al rifugio Venezia, nel secondo, si deve attraversare l’immensa conca di roccia, arrivare alla forcella e ridiscendere, facendo la massima attenzione.
Dunque… buttarsi o non buttarsi? Con le giuste informazioni, la giusta consapevolezza e preparazione avvicinati a questo paesaggio lunare e straordinario.
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Secondo voi la parte più difficile del giro è fattibile da bambini di 12 e 9 anni? Meglio imbragati nella parte attrezzata?
Penso che comunque con i bambini il giro sia meglio spezzarlo in due giorni dormendo al Venezia.
Grazie degli eventuali suggerimenti e consigli.
Silvia Severino
Ciao Silvia!
Dunque, essendo molto faticosa e anche tecnica, io aspetterei coi bimbi, magari tra qualche anno.
Intanto puoi fargli fare il giro fino al rifugio Venezia che è molto bello, anche con le varianti facili come ad esempio partendo da Coi (trovi parte del percorso fino ai Lach qui: http://www.dolomitidizoldo.it/i-lach/)
oppure questo qui da Zoppé: http://www.dolomitidizoldo.it/anello-monte-penna/.
Buona giornata e buone Dolomiti!
Silvia
Ciao,non ho mai fatto il giro perché ho sempre avuto risposte discordanti,dalla banalità al pericolo di rotolare giù dalla frana.perciò per non trovarmi nella situazione di non riuscire né di proseguire né di tornare indietro mi sono sempre arrivato al rifugio Venezia e rientrato allo staulanza. Non ho mai fatto ferrate o pareti attrezzate,qui ce ne sono? Mi consigli di provare? Grazie
Ciao Lorenzo! Il giro richiede un buon allenamento perché è molto faticoso, ha anche dei tratti di corda, se decidi di farlo ti consiglio la massima attenzione. Ti consiglio inoltre, se decidessi di provare a fare il giro, per la prima volta di svolgerlo con le migliori condizioni meteo e ambientali possibili (senza neve e ghiaccio), ben equipaggiato e in compagnia di qualcuno.
Silvia