In Val di Zoldo non ci sono soltanto le vette classiche raggiungibili solo da alpinisti esperti. Ci sono anche altre meravigliose cime, che non richiedono grande sforzo e attrezzatura. Sono quelle dei monti minori, “minori” forse perché non tra i più famosi e non tra i più altissimi. Tuttavia vi potranno comunque dare la percezione di essere al di sopra delle aquile e delle vallate.
Ecco qualche spunto:
Monte Punta (1951 m)
Chiamato anche “l’ombelico di Zoldo” per la centralità della sua posizione, si può raggiungere dai paesi Zoppé di Cadore, Costa, Casal e Astragal. I percorsi, immersi nel bosco, durano circa due ore, e sono su sentieri prevalentemente in salita.
Una fatica di certo ripagata una volta raggiunta la sommità del Punta, dove la vista si soffermerà senza ostacoli dal Pelmo agli spiz di Mezzodì, dal Civetta al Bosconero fino all’infinito dell’orizzonte.
Spiz Zuel (2033 m)
Come altri monti minori, luogo un tempo di guerra, lo Spiz Zuel oggi racconta il suo passato con quel che resta di camminamenti lungo le sue creste erbose. Raggiungibile da Pecol o da Goima (Malga la Grava), è un immenso pascolo, per mucche, pecore, capre, cavalli durante l’estate, per cervi e caprioli tutto l’anno.
Bellissimi i suoi scorci sulla catena della Moiazza e del Civetta, molto agevole la salita per mulattiera militare, che termina poi in un sentiero, per una passeggiata di circa un’ora da casera la Grava.
Monte Crot (2170 m)
Alcuni diranno che il monte Crot è un po’ il fratellino sfortunato del monte Pelmo, che imponente gli si staglia di fianco “oscurandolo” con la sua maestosità. Invece non sanno che la sfortuna del Crot è proprio anche il suo vantaggio: dalla sua vetta il Pelmo si vede in tutta la sua interezza, così come la Val Fiorentina ai suoi piedi. E’ inoltre un punto privilegiato per scorgere la Marmolada e il Civetta.
Ma parliamo anche delle sue qualità naturalistiche: nel cuore dell’estate si ricopre dello sbocciare dei rododendri e dei botton d’oro, regalando uno spettacolo unico.
Monte Rite (2183 m)
Dalla cima del più alto del gruppo si spazia in Cadore e verso le Dolomiti d’Ampezzo, ma anche sulle nostre zoldane, in un caleidoscopio di bellezza senza limiti. E’ raggiungibile dopo circa due ore e mezzo di cammino, oppure (alternativa per i più pigri) in pochi minuti con la navetta operativa d’estate. Gradevole sorpresa, il rifugio Dolomites al termine della vostra salita, e il Messner Mountain museum, costruito in un forte della Grande guerra.
Pic. Franco Voglino
Interessanti anche i segni legati al suo passato, quando il Rite si trovava proprio lungo la “linea gialla”, confine difensivo durante il conflitto mondiale. Suggestiva la sua natura selvaggia.
Quanti fantastici luoghi nascondono le Dolomiti! Quale di questi monti hai visitato?
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