Certi hanno cercato il fresco delle caudiere o della cascata della Moiazza, altri hanno approfittato del sole, abbronzandosi sulla riva del torrente Pramper. Altri ancora, hanno toccato la cima, visto una marmotta, si sono svegliati con l’alba più bella della loro vita. Voi come avete trascorso la vostra estate in Val di Zoldo?
Vi riportiamo il piccolo diario di viaggio di un’innamorata delle Dolomiti, Maurizia Fabris, in visita in Val di Zoldo, ripercorrendo i sentieri delle meravigliose montagne che la circondano:
“10 agosto 2015: quest’estate vi ho presi alla lettera e mi sono proprio immersa con gli scarponi nella Val di Zoldo. Tante passeggiate fatte dopo anni, ma sempre diverse e sorprendenti. Anche questa del 10 agosto verso Malga Fontanafredda a Selva di Cadore, dov’era possibile vedere come viene preparato il formaggio e godere delle bellissime immagini dei prati del Civetta e del Coldai, tutto dopo un’alba con una enrosadira sul Civetta incredibile. Una bella riscoperta.
Abbiamo raggiunto il tornante di Passo Staulanza appena sopra la Malga Staulanza in macchina da Mareson. Parcheggiato l’auto abbiamo iniziato la passeggiata fino alla Malga. Poi una volta di ritorno abbiamo deciso di raggiungere Cortina attraverso il Giau. Arrivare al Giau è sempre uno spettacolo: salendo si scoprono le cime poco alla volta dall’Averau al Nuvolau, poi una volta alla forcella, i prati aperti verso l’infinito e, come inizi a scendere verso Cortina, le Tofane e i monti di Cortina.”
“Dalla Val di Zoldo verso il Passo Giau per salire all’Averau e Nuvolau e godere di panorami bellissimi.
Poi la sera fiaccolata dal Civetta. Ancora un assaggio della bellezza di questa vallata per i nostri amici Lucia e Raffaele. Il panorama da lassù è veramente incredibile: spazia dal Civetta alla Marmolada al Col di lana, Forcella Giau, la Croda da Lago e la Muraglia di Giau per guardare verso Antelao e Sorapis.
Basta girarsi un po’ ed ecco che le Tofane appaiono in tutta la loro bellezza con il Cinque Torri appena abbassi lo sguardo e poi verso passo Falzarego tutto in uno sguardo. La salita in seggiovia ci ha permesso di vedere una piccola marmotta.
La sosta ristoratrice al pomeriggio per la merenda al rifugio Fedare meritava davvero. Raffaele si è pure fatto la ferratina del Nuvolau sotto Ra Gusela per sgranchire le gambe. Bei ricordi…”“Abbiamo trascorso alcuni giorni con i nostri amici Lucia e Gabriele che non conoscevano la Val di Zoldo. La cosa bella è che quando loro se ne sono andati – 4 giorni con noi – hanno consigliato un paio di giorni a Mareson ai loro amici danesi. Una bellissima giornata, dalla Val di Zoldo alla Marmolada e precisamente al Padon partendo da Capanna Bill.
Bellissimi panorami verso Marmolada, verso il Piz Boè, il Fanes ed il Falzarego. Salita di mia sorella al Bivacco Bontadini e poi insieme verso il sentiero delle crode rosse. Che bello il Pelmo e la catena del Civetta dal Padon. La strada è quella che da Selva di Cadore scende ad Alleghe direzione Caprile, passando per Sottoguda. Al pomeriggio shopping a Caprile in piazzetta. Il pranzo al rifugio Padon è stato all’altezza e non solo per i 2.407 metri. Peccato che le marmotte avevano deciso di andare a farsi un giretto altrove perché non ne abbiamo viste ma di solito ci sono sempre.”
Condividete anche voi le sue impressioni? Aspettiamo di ricevere le vostre emozioni, tra parole, fotografie e quel tocco inesprimibile che vi rimane in fondo al cuore!
(Racconto e foto di Maurizia Fabris)
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