Scivolare, lasciarsi andare agli elementi che mutano, cambiano e ti sorprendono prendendo diversi aspetti: non è poi questo l’inverno?
Scendere sulla neve, vedere la valle e le luci del paese avvicinarsi. Sciare, contrapporsi alla conseguenza che la logica vuole, ossia scivolare uguale finire per terra.
Oppure affidarsi al manto che la neve ha plasmato e affrontare la discesa armato di slittino. Planare su una superficie omogenea, oppure procedere di tuffo in tuffo in cumuli bianchi, farinosi e soffici.
Nelle complesse trasformazioni volute dal freddo e dal gelo, non c’è soltanto la neve.
Pattinare è sfidare uno stato che riteniamo particolarmente fastidioso: il ghiaccio. Sul ghiaccio si cade, ci si fa male, le ginocchia e le nocche si possono sbucciare. Il ghiaccio imprigiona, cattura, plasma il mondo in lastre lisce, onde, colonne e ghiaccioli. Il paradosso del paradosso è che ci piace scivolare leggeri sul ghiaccio, indossando i nostri pattini.
Scivolare è imparare ad avere fiducia nell’imprevedibile, è cadere e rialzarsi finché non si sta in piedi. E quando finalmente hai fatto la tua esperienza puoi volare, danzare e correre senza avere più paura.
Non si direbbe viste le temperature, ma noi in Val di Zoldo ci stiamo già lanciando in scivolate e scivoloni…. aspettiamo anche voi!
TAGS: Ascolto, Bellezza, Dolomiti UNESCO, Inverno