Un caffè da amici, poggiolo, sole delle ore 14, il verde. Parli in relax, i tuoi pensieri sono liberi perché sei con persone che ti danno la tranquillità di interagire a mente sciolta. Dialoghi ai quali difficilmente attribuisci il valore che hanno, solo se a fine giornata vuoi fare un bilancio o se, come in questo caso, ti portano ad un risultato tangibile. Spesso le persone che ci sono più vicine sono molto differenti da noi, forse le scegliamo affascinati proprio da questo…
Interessi, hobbies, attitudini… sono quelle che ti arricchiscono e creano la tua fortuna, ampliando il tuo modo di guardare il mondo. Momenti mai banali che danno valore alla tua esistenza: ECCO… in occasione di un caffè di questo genere, un amico mi ha parlato di una guida scritta nell’ambito del Progetto “Villaggi degli alpinisti senza frontiere”, e appena stampata da lui. Mi appassionano le sue impressioni e la cura con la quale sono stati definiti i dettagli: mi appassiono e con l’ok di tutti entro in possesso di una copia e della possibilità di parlarvene.
Arrivo a casa e inizio a sfogliarla, c’è anche una cartina della Val di Zoldo che traccia le 8 tappe di questo ‘Piccolo Anello Zoldano’. Quando un progetto come questo incontra la passione diventa quasi una fiaba: un insieme di emozioni e sensazioni da cogliere camminando nel verde di questa vallata.
Il progetto si prefigge di trasferire l’idea dei ‘Villaggi degli alpinisti‘, progetto pilota sostenuto dall’Unione Europea sulla base del successo ottenuto dalle comunità del Tirolo orientale. Rappresentanti del CAI Veneto e sezione Val di Zoldo, del Club Alpino Austriaco sezione ‘Austria’ e ‘Sillian’, operatori turistici, uomini di cultura, amministrazioni locali e giovani stanno attivando un gemellaggio per la valorizzazione di territori ed itinerari con caratteristiche di alta qualità paesaggistica ed alpinistica. Non tutti i territori montani infatti possono inserirsi in progetti di questo calibro: ci sono limiti sul numero di infrastrutture turistiche ‘dure’, di attività ricettive e il complesso deve comunque risultare armonico con l’immagine rurale del comprensorio.
Questo è stato il passaggio della guida che più mi ha affascinato: scegliere di guardare le potenzialità di un patrimonio naturalistico e premiarlo per questo, senza cercare di allinearlo alla tendenza del turismo ‘all inclusive’.
Sono state delineate le caratteristiche di un territorio con la volontà di creare un potenziale che non risponde ma offre.
Il motto del progetto prevede stimolo senza frenesia, vivacità senza chiasso, vicinanza con rispetto, movimento grazie alle proprie forze e piacere ad alto livello.
La prima tappa parte da Forno di Zoldo e attraverso Pralongo arriva a Colcerver. Ho scelto di leggere la descrizione della tappa solo dopo averla conclusa… voglio partire per ogni tappa con la mente libera, senza essere influenzata in alcun modo… e per lo stesso motivo non vi anticipo nulla… (Segue… )
Ecco alcune tappe!
Tappa n. 1
Tappa n. 2
Tappa n. 3