Dove si va domani? Cartina alla mano, magari anche una buona guida e comincia la ricerca dell’itinerario, della forma perfetta di escursionismo in montagna!
Vorrei fare una scommessa: se voi doveste scegliere tra un’escursione che prevede di salire e scendere per lo stesso sentiero o un giro ad anello… cosa scegliereste?
Forse il giro ad anello…. bhè, qui in Zoldo di sicuro sareste molto tentati a gironzolare su anelli.
Qui più che altrove l’idea di salire e scendere dalla stessa parte non rientra nella scelta dell’itinerario perfetto.
Quante volte rifacendo in discesa il sentiero di salita vi siete ritrovati a pensare: “ma sono passato di qui? oppure “non facevo la discesa così ripida e lunga”…. o stupirvi per un panorama che vi era passato inosservato, perché salendo la concentrazione allo sforzo non vi aveva fatto alzare lo sguardo, o semplicemente perché a quella montagna davate le spalle.
Insomma, possiamo raccontarci quello che vogliamo, ma pur riservandoci spesso delle belle e diverse emozioni, rifare lo stesso percorso ci dà la sensazione di aver perso un’occasione.
L’occasione di vedere qualcosa di nuovo, l’occasione di aver sfruttato al massimo la giornata.
Questo ci succede soprattutto se siamo tra monti a noi nuovi, che abbiamo voglia di scoprire, conoscere e magari i giorni a disposizione non sono quelli che vorremmo avere…e allora eccoci con la cartina a cercare l’escursione perfetta.
Se quella che avete per mano è la Tabacco n °25 Dolomiti di Zoldo … ebbene avrete l’imbarazzo della scelta.
Spesso mi succede di dover rispondere però alla domanda, “ ma tu dove andresti? cosa non bisogna perdersi di questi monti?”
Nulla si deve perdere di Zoldo, qui è tutto meravigliosamente camminabile, ogni angolo, ogni escursione riserva emozioni, ma…
ma ci sono dei luoghi in Zoldo che sono speciali, che hanno a parer mio una magia, un fascino che li fa essere diversi. Non sono itinerari ad anello, anzi potrebbero anche esserlo, ma, alla faccia della giornata ben sfruttata, ci vorrebbero più giorni.
Gli itinerari avvincenti possono anche divenire delle incredibili traversate; qui nasce un problema: l’auto…. dove lasciarla? come recuperarla? Lascio leggere l’articolo per scoprirlo.
Partite da Palafavera, magari scegliete Settembre, o fine Giugno, per godervi una fioritura da far voglia alla più sazia delle api (controllate che l’inverno non sia stato come quello passato altrimenti a Giugno è meglio portarsi nello zaino anche i ramponcini e prevedere neve a nord), passata Malga Pioda, salite al Rifugio e poi subito dopo al lago Coldai e continuate al Rifugio Tissi … nomi sicuramente noti, ma camminare sotto la parete nord-ovest della Civetta è una sensazione che, anche se nota, si ha sempre voglia di riprovare!
Poi la dolce discesa verso il Rifugio Vazzoler, dove lo sguardo non finisce di staccarsi dalle guglie che ti accompagnano alla tua sinistra, e dove l’istinto di sdraiarsi sul praticello verde con il ruscello che scorre accanto è irresistibile. L’idea di piazzarci una tendina e di fermarsi lì, credo sia di molti. Ma la birra al Rifugio Vazzoler è una buona ragione per proseguire !
Magia allo stato puro? Voglia di trovarsi fuori dal mondo? Se avete tempo, dopo una notte ristoratrice, potete proseguire dal rifugio Vazzoler…ma a parer mio, qui, salita e discesa non vanno scambiate per non perdere la giusta dose di emozione che cerchiamo… quindi il senso dell’itinerario è un altro.
Partendo sempre da Zoldo, arrivate in auto fino a Malga La Grava (dopo il paese di Chiesa si svolta per la malga) e da qui comincia la salita alla forcella delle Sasse… ora preparatevi ad attraversare uno dei più bei catini che vi possiate immaginare, circondati da cime, racchiusi dalle rocce, persi tra rocce… il Van delle Sasse!
Il silenzio regna proprio quando pensate di essere in un posto magico, rimarrete sospesi nell’incanto nell’arrivare alla soglia del catino e … non guardate la discesa tra i mughi al Vazzoler altrimenti l’incanto si spezza… alzate lo sguardo e volate al Bivacco Bedin sulle Pale di San Lucano proprio di fronte a voi… che vista! Agner, Pian Rosetta…. Non fate poi l’errore di girare lo sguardo a destra, la comparsa della Torre Trieste può farvi decidere che questa volta la tendina la piantate davvero!
Avete ancora gambe e tempo? Questa volta portate l‘auto al Pian della Foppa, siamo in Val Pramper, Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, e da qui preparatevi ad un’altra traversata lunare. Si perché passato il Rifugio Pramperet e saliti alla forcella del Piazedel… inizia la traversata delle Cime di Città…
non vi dico nulla arrivate al Rifugio Pian de Fontana e poi giù in Val del Grisol (Soffranco) e poi sempre davanti alla meritata birra ditemi se non avete appena fatto una escursione perfetta!!!
Ti aspettiamo in val di Zoldo per goderti una escursione perfetta!
Le traversate del Monte Civetta
Val di Zoldo – Palafavera, Malga Pioda, Rif. Coldai, Rifugio Vazzoler, Capanna Trieste – Listolade Agordino
Val di Zoldo- Goima, Malga Pioda, Forcella delle Sasse, Rif Vazzoler, capanna Trieste – Listolade
La traversata delle Cime di Città Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi
Val di Zoldo – Pian del la Foppa Val Pramper, malga Pramper, Rif. Pramperet, Rif. Pian de Fontana, Val del Grisol – Soffranco Val di Zoldo
Ancora non vi ho detto come risolvere il problema auto….
se l’hai lasciata molto lontano da te, dopo un viaggio di emozioni….. e ora, bevuta la birra, realizzi di avere problemi logistici con l’auto….
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